“Quest’anno scolastico si chiude con un nuovo dato negativo per gli alunni con disabilità e con DSA. Sono sempre più frequenti le situazioni di non ammissione all’anno scolastico successivo degli allievi con disabilità e DSA”: lo scrive Giuseppe Argiolas, Consigliere Nazionale del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno).
“Nonostante il lavoro svolto dai singoli consigli di classe sulla base delle indicazioni previste dalle linee guida, si registrano in tutta la penisola esiti negativi rispetto al monitoraggio, alla valutazione e verifica dei PEI (Piani Educativi Individualizzati) e PDP (Piani Didattici Personalizzati)” aggiunge.
“Il richiamo alla Sentenza della Corte costituzionale 215/1987 ‘Capacità e merito degli alunni con disabilità vanno valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni di minorazione’ sembra non soddisfare pienamente i requisiti evidenziati dal parere del Consiglio di Stato 348/1991”.
“Non si può configurare un supposto diritto al conseguimento del titolo legale di studio, che prescinda da un oggettivo accertamento di competenze effettivamente acquisito. Il titolo di studio non può essere conseguito da chi rimane al di sotto di quella soglia di competenze che è necessaria per il conseguimento del titolo.
L’accertamento delle competenze acquisite non può rappresentare l’unico parametro di valutazione per la definizione del percorso personalizzato e individualizzato dell’allievo. Nella definizione degli obiettivi didattici ed educativi, programmazione e definizione dei PEI e PDP, il consiglio di classe tiene conto del “profilo di funzionamento dell’alunno” e “dell’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove”.
“Sussiste il pieno diritto nei confronti dell’allievo all’apprendimento e al superamento di quelle difficoltà che richiedono un’attività continua di monitoraggio da parte del consiglio di classe. La dispersione scolastica rappresenta una conseguenza del disagio che in questi ultimi anni coinvolge tutte le famiglie con il risultato di un abbandono scolastico.
L’azione d’integrazione e d’inclusione scolastica non può non tenere conto di una riflessione più profonda da parte di docenti e dirigenti che costituiscono parte integrante del sistema scuola al fine di garantire il diritto allo studio e il successo formativo di tutti gli allievi” conclude Argiolas.
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